Frangia lunga, frangia corta, laterale o scalata?
A ciascuna forma del viso – e personalità – la sua frangetta.
Frangia è uno status quo, un colpo di forbici et voilà: come sentirsi subito più fresche, giovani, e sicure di sé. Frangia corta, frangia lunga, frangetta, frangia scalata, frangia laterale, frangia dritta o frangia ondulata: la varietà non manca di certo a questo taglio di capelli iconico e che non passa mai di moda. La prima vera pioniera della frangia nella storia sembra essere stata Cleopatra, regina dell’Antico Egitto, ritratta in busti di terracotta con un taglio di capelli rigoroso.
Ma dopo di lei, innumerevoli donne riconosciute per la loro forte personalità hanno sfoggiato frange e frangette decise: Louise Brooks, Audrey Hepburn, Betty Page, Brigitte Bardot, Jane Fonda, Peggy Moffit, Jane Birkin e persino Anne Wintour hanno fatto della frangia corta o lunga il simbolo della loro femminilità, in costante evoluzione specialmente nel XX secolo. E anche le star di oggi non sono da meno: le sorelle Hadid, Emma Watson, Kim Kardashian e Kendall Jenner, Selena Gomez, Taylor Swift e molte altre celeb internazionali di tutte le età hanno scelto il ciuffo scalato o la frangetta sopra al sopracciglio per sottolineare non solo i lineamenti, lo sguardo e il sorriso, ma soprattutto per dare espressione ad un carattere determinato. Dopotutto la parola “frangia” viene dal latino, framea, e significa lancia, spada. Fringe power!
Attenzione però: gli hairstylist ci ricordano che la frangia andrebbe adattata sempre al meglio alla forma del viso per valorizzarne le proporzioni. Tra i visi più adatti a portare la frangia c’è quello di forma rettangolare, perché tende ad avere bisogno di “accorciarsi”; e il viso a cuore e a diamante, a cui può fare comodo una baby frangia per mimetizzare una fronte spaziosa.
La frangia per il viso rettangolare
Il viso rettangolare o allungato, che ha solitamente una fronte alta e un andamento verticale, è particolarmente adatto a portare una frangia lunga e piena, capace di equilibrare le proporzioni accorciando otticamente il volto.
La frangia per il viso a cuore e a diamante
Per il viso a cuore, invece, caratterizzato da fronte ampia, zigomi pronunciati e mento piccolo, è meglio una chioma folta che dà movimento e che sia capace di allargarne otticamente la parte inferiore, sviando l’attenzione da quella superiore. Sì, dunque, alla frangia laterale, ma anche dritta, purché abbastanza folta. Anche per il viso a diamante, via libera alla frangetta, ma solo se sfilata e leggera, che crea un look fresco, oppure piena e laterale per un effetto più grintoso.
La frangia per il viso ovale
Per il viso ovale, tendenzialmente ben proporzionato, con lineamenti regolari e delicati, l’errore da evitare è quello di sfoggiare tagli pieni, folti e frangia lunga che invece tendono ad offuscare l’armonia del volto. Ma se la fronte è abbastanza ampia, sì alla sperimentazione di ogni tipo di frangia, comprese quelle più lunghe e piene. In caso contrario, meglio optare per tagli più leggeri e sfilati, anche da portare lateralmente.
La frangia per il viso triangolare e quadrato
Per riequilibrare le proporzioni del viso triangolare, con la fronte bassa e stretta, e in cui la parte inferiore prevale su quella superiore, la frangia ideale è lunga, scalata e spettinata, dritta o laterale. Da evitare, invece, la frangetta corta da pin-up e i tagli di capelli pareggiati. SOS viso quadrato: per riequilibrare i lineamenti spigolosi con mascella evidente, sì ai ciuffi voluminosi e laterali che smussano la durezza dei lineamenti. No alle frange troppo pesanti e tagli geometrici.
La frangia per il viso rotondo
Il viso rotondo è per antonomasia il meno indicato a sfoggiare la frangia, perché il capello corto (anche un taglio a caschetto) tende a enfatizzare le rotondità. Ma con un ciuffo sfilato, scalato, spettinato, laterale e proporzionato, è tutta un’altra storia.
Quindi, buone notizie: la verità è che la frangia è per tutte le forme del viso, ciascuna con le giuste proporzioni. E se non avete ancora provato, il 2020, la soglia di un nuovo decennio, è certamente l’anno delle sperimentazioni.